DATA: 22/06/06
Softball
Corridore in terza base, battitore batte un rimbalzante sul terza base che raccoglie la palla, finta un tiro in prima, si gira e tocca in tuffo il corridore che dalla terza andava a casa. Nel cadere a terra, appoggia la mano con la palla a terra e questa gli esce dalla mano. L'arbitro chiama salvo perché la palla e uscita dalla mano. E' corretto? O la caduta della palla è da intendersi come un'azione successiva (come l'estrazione della palla dal guanto per un tiro) e quindi out valido?
Inviato da: Caiocoach
RISPOSTA
Questa situazione è regolamentata allo stesso modo sia nel baseball che nel softball. Iniziamo ad analizzare la giocata con la presa del difensore, che permettendosi di fintare il tiro in prima per poi fare un'altro gioco, ci dimostra che ha il saldo possesso della pallina nella presa sulla battuta. Nel momento in cui si tuffa e tocca il corridore, continua ad avere il saldo possesso perché la pallina è ancora nella sua mano e in questo momento il corridore è out. Al momento dell'appoggio della mano a terra (fine del tuffo), la palla gli sfugge, ma questa è da considerarsi già una fase successiva alla giocata della toccata.
Io qui potrei finire la risposta, ma... teniamo presente che il saldo possesso è sempre un giudizio arbitrale, quindi io mi sono limitato a giudicare quanto descritto nella domanda e a immaginarmi l'azione.
Adesso per capire cosa sia un giudizio arbitrale io chiedo a voi: se il difensore in tuffo tocca il corridore sulla schiena, sicuramente è valido quanto da me sopra scritto, ma se la toccata sul corridore avviene più bassa, diciamo sulla caviglia del corridore, è ancora un saldo possesso il breve tempo che la mano compie dalla toccata della caviglia alla perdita della pallina a terra? Ecco che l'unico che può giudicare questa azione è l'arbitro più vicino, che vede il gioco è valuta il saldo possesso.
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