IMPARARE IL BASEBALL GIOCANDO

Di Simona Conti

Il baseball, per le sue caratteristiche e dinamiche di gioco del tutto stravaganti, è indiscutibilmente uno sport “originale”.

 

Questo, insieme all'indubbio fascino che mazza e guantone suscitano nei bambini fin dal primo momento in cui ne entrano in contatto, lo rende un’attività di evidente successo a livello scolastico, con bambini entusiasti e maestre esterrefatte nell'apprenderne i valori educativi.

 

Negli ultimi anni la Federazione Italiana Baseball e Softball (F.I.B.S.), nella figura della Commissione Sport Scolastico e Giovanile (C.S.S.G.), ha fatto leva su queste caratteristiche del gioco, ed ha compiuto sforzi notevoli, sia dal punto di vista economico che organizzativo, nel tentativo di trasformare il baseball da “sport minore” a “sport emergente”, ampliandone il numero dei praticanti ed in particolar modo quelli dell’attività giovanile.

 

Sono nati così diversi progetti di sviluppo. Primo fra tutti il progetto scolastico “Baseball a Scuola che Passione”, cui è seguita, in collaborazione con la Major League Baseball, l’organizzazione in tutta Italia di “Una festa in ogni città”, successivamente il progetto “Pitch, Hit&Run”, fino ad arrivare al “Progetto Quantità” ed alla recente collaborazione con la Little League International.

 

Tuttavia, nonostante l’entusiasmo raccolto nella scuola, gli sforzi compiuti, ed i partner internazionali coinvolti, l’attività del baseball in Italia stenta a decollare, e si nota un certo ristagno nel numero dei tesserati.

 

Nella trattazione in fondo pagina, si vuole provare a dare una possibile spiegazione del perché, uno sport così avvincente ed in cui la Federazione investe tanto in sviluppo, non riesca a superare la barriera dei 20.000 tesserati. Trovato il probabile “anello debole” della catena, nel passaggio “dalla scuola alla società sportiva”, si cerca di dare un’ipotesi di lavoro alternativa alle classiche, senza tuttavia aver la pretesa di aver trovato la soluzione.

 

Per cominciare saranno presi in considerazione i fondamentali che lo compongono, soffermandosi sui fattori di efficacia di cui si dovrà tenere conto nel suo insegnamento.

 

Si arriva poi al cuore della trattazione nel quale si espone prima, le caratteristiche che lo rendono così attraente agli occhi dei bambini che per la prima volta ci si confrontano, delineando poi un’ipotesi del perché non riscuota il successo che meriterebbe, passando successivamente alla proposta didattica per renderlo, anche in “società”, così intrigante ed avvincente come risulta esserlo a scuola.

 

Successivamente si descrive quindi la proposta operativa e la ripartizione del lavoro in base alle varie fasce d’età e gli strumenti che si utilizzo per mettere in pratica le proposte.

 


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Imparare il baseball giocando
Abstract della tesi di laurea in scienze motorie di Simona Conti
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